Quando andavo alle medie, avevo circa 11 anni, uscivo da scuola verso le cinque e dovevo percorrere tutto il centro di Parma per raggiungere la fermata dell’autobus per tornare a casa, dall’altra parte della città.
Tutte le sere facevo lo stesso percorso e incrociavo gli stessi volti che entravano e uscivano dai negozi, salivano e scendevano dagli autobus.
In primavera c’è una bella atmosfera luminosa anche alle sei di sera, mentre d’inverno già alle quattro c’è un buio freddo perchè le palazzine ,alte e serrate, non fanno passare neanche un filo di luce.
Sceglievo le strade con tanti negozi perchè più affollate.
Ero da sola in un mare di sconosciuti e c’era sempre buio.
Avrei potuto aver paura, invece mi sentivo al sicuro in un posto incantato perchè l’atmosfera nel centro di Parma a dicembre diventa fiabesca.
Quando arriva l’inverno le strade si illuminano di decorazioni natalizie appese a cadenza regolare in tutte le vie, mentre passeggi ti senti avvolta in una nuvola blu piena di stelle ed è come camminare in un bosco pieno di lucciole.
Questa magia che sentivo intorno mi faceva sembrare amichevoli anche i visi più austeri.
Quando ho visto Parma per la prima volta probabilmente era così: era il 24 dicembre 1985 e i miei genitori adottivi quell’anno hanno festeggiato il Natale con uno spirito di gratitudine verso l’universo che non avevano mai sentito così forte prima di allora.
Il Natale per me è l’inizio di una vita felice.
Era come se prima di arrivare in Italia io fossi vissuta in una nuvola blu di cui non vedevo l’uscita e i miei genitori fossero quella luce di speranza che mi indicarono il cammino verso la famiglia e l’amore che mi mancavano.
Probabilmente è per tutti questi motivi che io ho sempre amato il Natale: perchè è magico e rende possibile anche i sogni più grandi.