Quando a Parma una mamma vuole delle informazioni va sul sito di Parmakids.it perchè lì “puoi trovare consigli, dritte, suggerimenti sulle attività ludiche, culturali e sportive da svolgere in città per divertirsi con i bambini da due a dieci anni: dai luoghi da visitare, alle attività commerciali e ai servizi pensati con un occhio di riguardo per i bambini.” e quando Federica e Virginia, le ideatrici del progetto Parmakids, mi hanno proposto di fare
un laboratorio per bambini all’ikea
Il giorno previsto era il 13 gennaio, poichè il patrono della nostra città è Sant’Ilario, così ho letto la leggenda e ho creato un progetto che fosse legato ad essa.
Sant’Ilario di Poitiers, vescovo (315 ca-369 ca), è patrono di Parma da data incerta, ma comunque dal Medioevo; Secondo la leggenda, Ilario si trovò a passare a piedi da Parma in un giorno d’inverno con le scarpe rotte e consunte; un ciabattino, vedendolo, ne ebbe compassione e gli donò un paio di calzature nuove. La mattina dopo ebbe la sorpresa di trovare le scarpe vecchie lasciate da Ilario trasformate in scarpe d’oro.
La festa del santo è celebrata da sempre nel giorno della morte, ossia il 13 gennaio, e nella tradizione locale è legata al miracolo delle sue scarpe.
Ricordando il miracolo in occasione della festa si consuma il dolcetto detto scarpetta di Sant’Ilario fatto in foggia di calzatura.
progetto
Attività proposte con l’intenzione di insegnare qualcosa a chi le compie, riguardano il mondo sensoriale e la stabilità affettiva.
(In fondo alla pagina trovi l’elenco dettagliato dei materiali)
Ho scelto di fare un’attività che stimoli la fantasia e la manualità per sensibilizzare e coinvolgere nell’ambito dell’educazione ambientale, favorendo il riciclo e il riuso delle materie, per portare il bambino a ragionare sul proprio stile di vita e sull’impatto che questa ha sul Mondo.
Questo laboratorio può essere utilizzato come spunto per affrontare le diverse caratteristiche dei materiali, da dove vengono e come si smaltiscono per aver un minor impatto sull’ambiente.
E per far riflettere su come nei paesi meno avanzati, non solo vi sia una tradizione (oltre che necessità) al riuso, ma vi è anche un aspetto di creatività che porta ad utilizzare in modo diverso oggetti e materiali di uso quotidiano trasformandone la destinazione d’uso.
Motivazione: